La messa a punto di un Thorens a controtelaio flottante

I Thorens a controtelaio flottante e trazione a cinghia, nonostante siano modelli degli anni 70, possono ancora oggi dire la loro. C’è chi pensa che siano sopravvalutati rispetto ai loro contemporanei più tecnologici come i Technics ed altri marchi giapponesi. Altri ritengono che ancora oggi è difficile avvicinarsi alle loro prestazioni senza spendere cifre considerevoli. Il motivo principale sarebbe proprio il controtelaio sospeso, un sistema che oggi viene adottato su giradischi parecchio costosi. Il telaio rigido va per la maggiore, poi la trazione può essere a cinghia o diretta. Un Thorens anni 70 non costa più pochissimo e bisogna sapere cosa controllare prima di acquistarlo.

Diciamo che un Thorens appena acqusito necessita sicuramente di sostituzione cinghia e dello stilo della testina se non tutta intera, se presente. Molto probabile che vadano cambiati i connettori RCA dei due cavi fono. Bene anche pulire ed oliare il pozzetto del perno del sottopiatto. A questo punto è già pronto a funzionare. Un buon upgrade sarebbe un tappetino tipo il Funk Firm Achromat, ma visto il costo si puo lavare e tenere quello in gomma originale o crearsene uno in sughero o materiale antivibrazioni. I piedini in gomma possono essere migliorati con qualcosa di più grande e stabile, il pannello inferiore in compensato eliminato o sostituito con MDF. Il telaio può essere coibentato con fogli adesivi di materiale che assorbe vibrazioni. Le possibilità di miglioramento sono molte.

Per anni la mia sorgente analogica è stata un Thorens TD-165, il modello base della casa tedesca negli anni 70. Dal maggio 2015 l’ho sostituito con il suo fratello maggiore, lo splendido e stimato TD-160, che trovai d’occasione ad un prezzo che non potevo lasciarmi sfuggire. Il novembre successivo incappai in un’occasione ancora migliore e presi un altro TD-160 prima serie ma un po’ più recente.

Nonostante ciò, a malincuore detti via (ma ad un amico che sapevo l’avrebbe trattato coi guanti) il TD-165 che mi aveva accompagnato per una dozzina di anni e su cui avevo imparato moltissimo su come mettere a punto questo tipo di giradischi, tipici trazione a cinghia sospesi, a controtelaio flottante. Internet è una fonte incredibile a riguardo, ma è bene conoscere un po’ di inglese, almeno in forma scritta. Questo era l’ultimo dei miei problemi: per via del fuso orario, la mattina ricevevo consigli dall’Australia, durante il giorno dall’Inghilterra, la sera da Nord America.

Il fondo di un giradischi Thorens TD 160 – da the analogdept.com

Seguendo questi consigli, rimossi i piedini e il fondo del mio (adottato) Thorens e lo misi capovolto sul tavolo. Non li ho mai più rimontati visto che a detta di tutti il pannello di fondo in formica è più dannoso che altro e i piedini in gomma sono alquanto insignificanti. A quei tempi il nostro piccoletto aveva solo 4 mesi. Aspettavo che lui e mia moglie si addormentassero e mi mettevo al lavoro di sera tardi. Poi andavo a letto e la sera successiva applicavo i consigli ricevuti dai forum. E’ stato anche divertente. Questo giradischi, come i Linn, gli AR ed altri, si basa su un sistema di sospensione detto a controtelaio flottante (vedi immagine in basso da theanalogdept.com): in colore rosso, una lamiera metallica (detto sub-chassis o controtelaio) a forma vagamente triangolare (anche foto in alto – Thorens capovolto, sempre theanalogdept.com) è il supporto su cui è fissato il braccio e su cui poggia il contropiatto (giallo).

Lo schema interno di un Thorens TD 160 – da theanalogdept.com

Questo è la base rotante su cui a sua volta poggia il piatto del giradischi, in grigio nello spaccato in alto) ed è collegata al motore (viola, in verde la sua puleggia) per mezzo della cinghia. Il sistema controtelaio+contropiatto+piatto è disaccoppiato dallo chassis del giradischi per mezzo di tre molle (in blu nell’immagine in alto, indicate da frecce rosse nella prima foto). Rimosso il pesante piatto metallico su cui poggiamo i dischi, ci appare il contropiatto, col suo perno al centro, e la cinghia che lo collega al motore.

Contropiatto in zinco di un Thorens TD 150

Se la cinghia è vecchia la possiamo buttare e sostituirla, altrimenti la si può pulire con garza e alcol e poi immergere in borotalco, meglio se maneggiandola con guanti di lattice. Rimuovendo il contropiatto si possono constatare le condizioni di salute del suo perno (foto a sinistra, relativa al contropiatto in zinco del TD-150), che è infilato nel pozzetto verticale di cui vediamo l’aspetto esterno nella foto del Thorens capovolto (il cilindretto verticale nel mezzo del contro-piatto). Il perno non deve presentare solchi o abrasioni e deve essere ben oliato, in modo da girare fluidamente senza far rumore e senza vibrare. Ci sono diverse possibilità in quanto ad olii da utilizzare. Quello da macchine per cucire o per lubrificare armi va benissimo. In alternativa sembra che la Thorens utilizzasse oli per motori a turbina con specifica SAE 20W.


Un infinito grazie ai ragazzi di audiokarma.org che mi hanno così simpaticamente aiutato e sostenuto durante i miei lavori di messa a punto dello splendido Thorens da me “adottato”. Senza di loro sarebbe stato impossibile! Potete constatarlo dai link in basso.


 

Regolare le sospensioni del braccio su rudi-zampa.at
Come installare e regolare un giradischi analogico su tnt-audio.com
Il mito della VTA messo a nudo da Geoff Husband su tnt-audio.com
Consigli su come rimettere a punto un Thorens su theanalogdept.com
La pagina dedicata ai Thorens su theanalogdept.com
Modifiche al Thorens TD-165 su audiocostruzioni.com
Restauro di giradischi su stefanopasini.it
Restauro Thorens su vinylnirvana.com

Forum di audiokarma.org sulle sospensioni dei Thorens
Forum di audiokarma.org sull’allineamento verticale della testina