Pressione della testina e antiskating

A questo punto bisogna assicurarsi che la pressione della testina sul solco del disco (VTF = Vertical Tracking Force) sia quella prevista dal costruttore. A tal scopo bisogna abbassare l’alzabraccio e, tenendo il braccio con la mano (fuori dalla superficie del disco!), avvitare o svitare il contrappeso di regolazione della pressione della testina (nella foto a sinistra quello del TP-11) finché il braccio, con testina e monta testina al loro posto, sia perfettamente orizzontale, in equilibrio fra la massa della testina e del contrappeso. A questo punto si sposta la ghiera dei valori in modo che l’indicatore corrisponda allo zero. Poi si avviterà il contrappeso fino al valore previsto dal costruttore della testina (facilmente reperibile su internet), 1,5 mg per la mia Grado (valore piuttosto comune). Meglio ancora, procurarsi con poche decine di euro una bilancina per fonorivelatori, in grado di misurare la pressione della testina con precisione nettamente superiore a questo noto metodo.

Il retro del braccio Thorens TP11

L’antiskating (letteralmente “anti pattinamento”) consiste nel contrastare la forza centripeta che tende a spostare il nostro braccio verso l’interno del disco durante la lettura. Le pareti interne del solco (quelle verso il centro del disco) contengono il segnale del canale sinistro, quindi questo dovrebbe essere più “evidenziato” se non si utilizzasse l’antiskating o se se ne utilizzasse troppo poco (in genere si noterebbe che il canale destro è un po’ attenuato e le frequenze più alte, specie le sibilanti, sono più distorte sullo stesso canale). Col tempo ciò porterebbe all’usura precoce sia di un lato del solco che della puntina. Fornendo una forza contraria (centrifuga) di opportuna entità, anche la parete esterna del solco, il canale destro, otterrà la giusta evidenziazione, ed essendo la pressione della puntina esercitata sul solco uguale su ambo i lati, l’usura della stessa sarà più lenta e quella del disco, se ben pulito, quasi nulla.

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Il braccio TP-11 del Thorens TD-165/166 è fornito di un pesetto legato a due asticelle orizzontali con 6 scanalature ciascuna (figura a destra). A seconda del peso da applicare alla nostra testina, il manuale del Thorens suggerisce in quali scanalature dobbiamo inserire il filo a cui è attaccato il piccolo peso di contrasto. Nel mio caso (VTF di 1,5 g)  il manuale indica entrambe le scanalature numero 1 (il valore minimo di antiskating).

In realtà, regolare l’antiskating a un valore uguale a quello della VTF potrebbe risultare in un errore, così come regolarlo utilizzando un disco test. Il valore della forza di spinta verso il centro che la testina subisce nel solco dipende anche da quanto esso è modulato: nei passaggi complessi ad alto volume il solco è più modulato e l’attrito è maggiore; avviene il contrario durante i piano di un brano. L’ideale sarebbe una variazione dinamica dell’antiskating a seconda della modulazione dei passaggi. Il progettista di bracci Frank Schroeder ha calcolato che la maggior parte della musica moderna è all’80-90% del tempo attorno al 30-40% di modulazione. I dischi test utilizzano tracce ad altissimo livello per regolare l’antiskating. Il risultato è che avremo un puntina che spinge più fortemente sul solco destro (canale destro) per via di un antiskating esagerato per più del tempo. In effetti alcuni riparatori di testine riportano che la stragrande maggioranza delle puntine è consumata sul lato destro.

La soluzione? Regolare l’antiskating mettendo la puntina sul tratto finale del disco, appena alla fine verso il centro, prima che entri nel solco di uscita. Anche lo spazio non registrato tra le tracce di alcuni dischi test è perfetto. In quei posti la puntina deve muoversi lentamente verso il centro del disco, molto più lentamente di quando è trascinata nel solco. In questo modo si potrà assicurare il migliore valore di antiskating per qualunque testina a qualunque ammontare di VTF (maggiore sarà la VTF, maggiore sarà l’attrito sul vinile, maggiore sarà l’ammontare di antiskating per ottenere lo stesso risultato).

La regolazione dell’antiskating bel TP16 (MK1, modello più recente): la scala superiore è per una superficie del disco bagnata (i liquidi di lubrificazione non vengono più utilizzati, quindi non considerate scala superiore). La scala inferiore è per una superficie asciutta, quindi è quella da utilizzare; le letture in alto sono per le punte sferiche dello stilo, quelle in basso sono per le punte ellittiche. Qui l’antiskating è impostato a quasi 1 per uno stilo ellittico.

Nel TP-16 del mio Thorens TD-160, il peso di esercizio della testina è regolato dinamicamente: una volta azzerato il braccio, ossia messo in orizzontale spostando avanti e dietro il contrappeso, si ruota la ghiera dei valori VTF al valore desiderato. Quest’ultima regolazione avviene tramite una molla che varia il valore di VTF impostato quando, ad esempio, un disco deformato solleva la testina; in pratica reagisce dinamicamente alle variazioni di “quota” del disco. Se si dispone di una bilancia digitale si può correggere il valore, se necessario, agendo su una manopola sul retro del braccio.

il sistema di regolazione dell’antiskating fa uso di alcuni magneti che a seconda di come vengono regolati forniscono un contrasto alla forza centripeta subita dal braccio. La regolazione è effettuata tramite apposita manopola, da posizionare al valore ottimale da leggere su una scala piuttosto criptica (a lato e in basso a destra).

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La regolazione dell’antiskating bel TP16 (MK1, modello precedente): la scala superiore è per una superficie del disco bagnata (i liquidi di lubrificazione non vengono più utilizzati, quindi non considerate scala superiore). La scala inferiore è per una superficie asciutta, quindi è quella da utilizzare; le letture in alto sono per le punte sferiche dello stilo, quelle in basso sono per le punte ellittiche. Qui l’antiskating è impostato a quasi 1,25 per uno stilo ellittico.

Alcuni ritengono che l’antiskating non sia necessario se si aumenta leggermente la pressione verticale (VTF) esercitata dalla testina. Io penso sia meglio applicare una forza centrifuga sul braccio per bilanciare l’attrazione centripeta della testina. In passato ho utilizzato un disco test  per verificare il corretto settaggio dell’antiskating sia sul Thorens TD-165 che sul TD-160. Alcune tracce del disco forniscono alcuni toni che devono essere riprodotti senza distorsione su entrambi i canali; come spiegato in precedenza, è meglio evitare di regolare l’antiskating così perché sicuramente otterremmo un valore troppo alto. Tra le tracce test in questione c’è anche uno spazio vuoto (non inciso) molto lungo (ampio), più o meno a metà disco. E’ molto utile per verificare l’efficacia della forza di antiskating applicata. In entrambi i giradischi, facendo scendere la puntina nel mezzo dello spazio tra due tracce, essa scivolava abbastanza rapidamente verso il centro – ulteriore conferma del troppo ridotto antiskating. Nel TP-11 sul Thorens TD-165 ho dovuto spostare il filo del pesetto sulle seconde scanalature dei braccetti per ottenere che la puntina si spostasse lentamente verso il centro del disco. Nel Thorens TD-160 ho pure dovuto ruotare la manopola avanti e dietro, procedendo per tentativi, per ottenere il giusto bilanciamento.