HiFi – Per cominciare

Ma quanto costa?

Innanzi tutto bisogna sfatare il mito dell’Alta Fedeltà costosa, per pochi ricchi che possano permettersi di spendere migliaia di euro per i loro favolosi impianti. No. Non è assolutamente necessario. Oggi è tranquillamente possibile spendere poche centinaia di euro ed avere un suono godibilissimo, a patto di non investirli in un inutile “compattone multifunzione”.
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L’impianto HiFi base è una sorgente (CD, giradischi, computer+dac), un amplificatore integrato e due casse. Niente di più. Spendendo poco più di €100 per un CD usato di pochi anni fa, o anche meno di €100 per un qualunque lettore DVD con uscita digitale (musica ad Alta Fedeltà e ci guardate pure film), 100 euro o più per un convertitore digitale-analogico, 100 o meno per un piccolo amplificatore in classe D, circa 200 euro per un paio di buone casse usate, magari Indiana Line, otterremmo il nostro impianto minimale ma con un suono decisamente HiFi.
Ancora meno? La Scythe offre le mini casse Kro Craft assieme all’amplificatore
integrato Kama Bay SDA-1100 a poco più di €100! Aggiungetegli come sorgente un DVD ed un DAC esterno ed il gioco è fatto: alta fedeltà, quella vera, a buon mercato (se non ci credete andate a leggervi gli opportuni link a fondo pagina). Considerate pure che collegando un convertitore D/A da circa €100 alla presa USB di un computer potremmo fare a meno del lettore CD ed utilizzare l’hard disk interno, che è nettamente superiore come precisione di lettura, quindi qualità sonora, rispetto a un CD (a patto di non estrarre le tracce dal CD in formato mp3 ma in un formato che non le comprima!).

Ma dove lo metto?

La cosa fondamentale in Alta Fedeltà è la stanza di ascolto. Sarebbe meglio evitare stanze a pianta quadrata o addirittura cubiche: esalterebbero in modo insopportabile alcune frequenze soltanto, vanificando qualunque spesa sulle elettroniche e qualunque tipo di disposizione. L’arredo dovrà essere fatto da materiali fono assorbenti quali libri, legno, tappeti, arazzi, cuscini, quadri senza vetro, tende, ecc. Una stanza vuota, scarna, quindi estremamente riflettente (magari con ampie vetrate non coperte da tende) renderà quasi inascoltabile qualunque impianto, anche molto costoso. Spesso agendo sull’arredamento si ottiene molto di più che cambiando uno dei componenti.
Se poi non si ha la possibilità di inserire i diffusori (detti normalmente “casse” o più tecnicamente “sistemi di altoparlanti”) nella giusta posizione in una stanza arredata opportunamente, forse è meglio rinunciare. I diffusori sono i maggiori responsabili delle caratteristiche e della qualità del suono di un impianto, ma comunque vengono dopo l’ambiente d’ascolto. Questo è più importante del fattore economico: è inutile spendere soldi per un bell’impianto quando poi si dispongono i diffusori dove c’è spazio, dove si vedono di meno, incassati tra i mobili, negli angoli, magari in alto in una libreria o addirittura coricati su un fianco! Spesso accade di vederli posizionati su sue pareti diverse! Che c’è di strano? Continuate a leggere…

La Stereofonia

Oggi si ignorano i principi base della riproduzione stereofonica: due orecchie – due altoparlanti (detto in “soldoni”). Certo, il suono riprodotto da due buoni od ottimi diffusori potrà anche sembrare bello ad un orecchio poco allenato a prescindere da dove sono posizionati (entro certi limiti – e si tratta comunque di un inutile spreco!), ma, oltre a degradare di una grossa percentuale le loro prestazioni, viene meno il motivo principale per cui sono stati progettati: il cosiddetto “effetto stereo”. Stereo non significa semplicemente che i due diffusori emettono suoni diversi in modo da sentire alcuni strumenti a destra ed altri a sinistra. Il nostro cervello riesce a posizionare uno strumento nello spazio perché il suono che raggiunge le nostre orecchie fa due percorsi diversi. In caso di un trombettista posto direttamente difronte a noi, il percorso del suono del suo strumento sarà identico, della stessa lunghezza, per entrambe le orecchie. Man mano che il musicista si sposta alla nostra destra, succede che il percorso che il suono farà per raggiungere il nostro orecchio sinistro sarà sempre più lungo, mentre l’altro rimarrà sempre più breve. Inoltre il percorso del suono verso l’orecchio sinistro dovrà anche attraversare il nostro cranio. Insomma, per diversi motivi la differenza tra i suoni che raggiungono le nostre orecchie permette al cervello di localizzare la fonte sonora, sia lateralmente che in profondità. Nella stereofonia questo principio è simulato da due (2!!!) altoparlanti identici (non 5 o 7!) rigorosamente posizionati alla stessa distanza dalle due orecchie, ossia dall’ascoltatore. Se il suono riprodotto è dello stesso volume, identico, il cervello dell’ascoltatore lo percepirà centrale, di fronte. Se il volume del suono dello strumento in uno dei diffusori viene aumentato a scapito dell’altro, automaticamente lo percepiremo decentrato. Se la registrazione è fatta a dovere e la combinazione impianto/stanza è in grado di riprodurla come si deve, il nostro cervello è in grado di riprodurre la posizione nello spazio di tutti gli strumentisti, lateralmente, in altezza ed in profondità! Capite bene che tutto ciò non può avvenire se i diffusori non sono posizionati correttamente (ma neanche se sono più di 2).

Fedeltà del suono e scena sonora

L’esperienza di ascolto in Alta Fedeltà si basa sull’emozione di percepire l’evento musicale come se fossimo davvero in una sala da concerto ad ascoltarlo. La cosa è di per sé impossibile, ma ci si può avvicinare a tal punto che l’emozione dell’ascolto può diventare la stessa, se non a volte superiore, rispetto alla realtà, considerando anche che restiamo comodi a casa nostra, niente file, traffico, biglietti, ecc. La riproduzione sonora non deve essere realistica nel vero senso della parola. Sarebbe insopportabile dentro casa. Come in fotografia, la riproduzione deve essere non perfettamente identica alla realtà; la realtà non è in bianco e nero, ma la foto in bianconero trasmette certe emozioni. La riproduzione deve essere godibile da chi la fruisce, che sia essa una foto ben composta o un disco ben suonato riprodotto ad alto livello di qualità. Un effetto particolare, non identico alla realtà, in una fotografia trasmette delle sensazioni, così come lo fanno dei bei suoni caldi e avvolgenti che fuoriescono da un buon impianto sonoro, magari non identici in tutto e per tutto al timbro degli strumenti reali, ma sufficientemente realistici da essere godibili e non causare fatica all’ascolto, il difetto più tipico di un impianto non ben assemblato o installato male.
Un serio sistema Hi-Fi, ma solo se inserito opportunamente in ambiente, riesce a posizionare tutti gli strumenti di un’orchestra sinfonica nello spazio davanti all’ascoltatore, ma, cosa più importante, non ci stancherà mai la testa col suo suono, anzi, ci farà desiderare di prolungare l’ascolto quanto più possibile, dimenticandoci dei componenti elettronici ed immergendoci nella Musica.

I diffusori (solo 2! – Ho detto due!!!)

Se non disponiamo di una sala d’ascolto tale da consentire il posizionamento corretto dei diffusori, che assieme all’ascoltatore devono occupare i vertici di un triangolo equilatero (o per lo meno isoscele con le casse alla base), la cosa diventa impossibile anche con un impianto da diverse migliaia di euro. Insisto che un moderno impianto HT (Home Theatre) non aiuta. La riproduzione a due canali è quello che basta anche con i film. A parità di spesa, si ottiene una qualità sonora decisamente superiore con due diffusori soltanto e amplificatore integrato a soli due canali (stereo), rispetto a un sistema HT con inutile abbondanza di canali, cavi e configurazioni.
Quindi per prima cosa preoccupiamoci di posizionare correttamente le casse (meglio se da pavimento) rispetto a quello che sarà il nostro punto di ascolto, possibilmente senza niente tra di loro (e assolutamente nulla tra l’ascoltatore e loro!), con gli altoparlanti rivolti verso le nostre orecchie a una certa distanza dalla parete posteriore, che sarà diversa dalla distanza dalle due pareti laterali. Se la cosa è difficile da ottenere cercate almeno di poter essere più o meno al centro dei diffusori e che questi siano posizionati come prevede il costruttore, a terra o su appositi stand, con gli altoparlanti dedicati alle alte frequenze (tweeter) all’altezza delle orecchie. Se non potete permettervi neanche questo, risparmiate soldi e lasciate perdere le pretese di l’Alta Fedeltà (o quanto meno limitate le spese al minimo) almeno finché non troverete il modo di dedicare una stanza o un suo angolo ad un ascolto serio. Un buon sistema di altoparlanti posizionato a caso o secondo il gusto per l’arredamento è solo un grosso spreco di soldi e tecnologia. Ho sentito parlare di un tipo che aveva acquistato due diffusori per cui aveva una passione irrefrenabile, due torri davvero molto ingombranti, nonostante non avesse lo spazio a sufficienza. Il risultato fu che uno dei due costosi diffusori era sdraiato a terra a fare da supporto all’impianto ed al televisore! Capite come questo equivalga a comprarsi una Ferrari senza avere la patente, così, solo per guardarla…
Se pensate di poter sistemare l’impianto con un minimo di decenza, possiamo procedere, e ragionare su come assemblarlo o migliorare quello esistente.
Se credete che siano tutte fesserie o fissazioni da patiti, continuate ad ascoltare Youtube dal laptop o dallo smartphone!

L’ambiente d’ascolto su tnt-audio.com
Guida all’HiFi usata su tnt-audio.com (1999)
Cos’è l’Alta Fedeltà su tnt-audio.com
Principi di una corretta riproduzione musicale su tnt-audio.com
Perché evitare i coordinati su tnt-audio.com
L’amplificatore Scythe SDA-1100 e diffusori Kro Craft su TNT-Audio.
Oppo DV-970H a confronto con 980H e 983H su Video HiFi