Tappetini, clamp e piedini

E’ motivo di dibattito se i tappetini poggiadisco in gomma originali siano buoni o vadano assolutamente cambiati. Alcuni puristi dello stato originale del giradischi ritengono che se in buono stato, i tappetini in gomma originali non siano da sostituire. Io avevo sostituito il poggiadisco originale in gomma con uno di feltro antistatico. Il feltro è apprezzato per la capacita di non caricare elettricamente il disco durante lo strofinio della riproduzione. Però è molto sottile e nei Thorens può presentare dei problemi di regolazione dell’altezza del braccio. La teoria dietro i tappetini di gomma originali è che, essendo il piatto di lega metallica risuonante come un campana, le vibrazioni potessero essere smorzate dalla gomma che, essendo flessibile, poggia in modo continuo ed aderente sul piatto metallico.

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Thores TD165 con l’ottimo Funk Firm Achromat e clamp in grafite

Successivamente ho acquistato dall’Inghilterra il costoso poggiadisco Funk Firm Achromat, recensito con entusiasmo da Geoff Husband di TNT-Audio. Alla Funk Firm sostengono che la differenza di composizione tra il vinile del disco e la gomma del tappetino faccia sì che le vibrazioni siano riflesse indietro nel disco all’interfaccia col tappetino stesso. L’Achromat è composto da una sorta di schiuma acrilico/vinilica, concetto utilizzato da molti piatti per giradischi high-end (dovrebbe essere molto simile al PVC espanso, quindi simile al vinile stesso, ed esistono aziende che, per prezzi modici, potrebbero tagliarvene un pezzo circolare con le dimensioni esatte per il giradischi). L’idea è di distribuire le naturali vibrazioni di un disco su un volume più grande (disco + poggiadisco). Utilizzandolo al posto del poggiadisco in feltro ho ottenuto un evidente ulteriore miglioramento, sia nell’estensione dei bassi che nel dettaglio generale. Il clamp in grafite non è più strettamente necessario. Trattandosi della versione da 5 mm ha alzato abbastanza la “quota” del piatto ed ho dovuto perciò aggiustare l’altezza del braccio, che ora è in una posizione migliore (il tappetino in feltro era davvero troppo sottile).

Avevo anche aggiunto un “clamp” in grafite da 300 mg da poggiare sul disco per tenerlo più fermo e smorzato durante la riproduzione. Di solito è una buona idea utilizzare uno di questi “fermi” che migliorano notevolmente l’aderenza del disco al piatto (al tappetino). Bisogna fare attenzione alla scelta del peso: i Thorens, come tutti i giradischi sospesi, necessitano una nuova regolazione delle molle per far tornare l’altezza del piatto al valore ottimale dopo l’aggiunta di peso. Dopo l’acquisto dell’Achromat ho smesso di utilizzare il clamp.

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Thorens TD160 con tappetino in gomma originale e clamp

I piedini originali Thorens, minuscoli e poco utili, sarebbero a detta di molti proprio insufficienti. Anche qui i puristi preferiscono evitare la sostituzione se possibile, sostenendo che erano pensati per lavorare assieme al sistema di sospensione a molle. Alcuni si liberano anche della sottile tavola di legno compensato che chiude il Thorens alla base. Si può anche decidere di rimuoverla e tenere il giradischi aperto; l’ho fatto per anni, è molto comodo per successive regolazioni delle sospensioni. Poi ho seguito l’esempio di alcuni ed ho acquistato un pannello in MDF da 18 mm. Ho praticato i tre fori da 2 cm in corrispondenza delle molle delle sospensioni ed una apertura simile sul bordo posteriore per l’uscita dei cavi. Ho poi verniciato il pannello con vernice acrilica nera, nel tentativo di smorzare ulteriormente eventuali vibrazioni. Ho poi aggiunto alcuni riquadri di fogli bituminosi adesivi sulla faccia interna per lo stesso scopo. Il look non è niente male. Del resto è molto simile a ciò che era stato fatto dalla stessa Thorens per il TD-160 Super. Poi invece sono passato alla scelta di mantenere il vecchio compensato ma ben coibentato internamente con un foglio adesivo catramato.

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Avevo per anni sostituito i piccoli piedini in gomma con quattro gommosi fermo-porta, quelli che evitano che le porte di casa sbattano al muro, facilmente reperibili in ferramenta (la prima foto della pagina). Poi ho pensato che dei larghi piedi in plastica con base in gomma potevano dare la Thorens un look più HiFi. Ne ho acquistati alcuni e li ho riempiti di pasta per lavelli, per smorzarli ulteriormente. Li ho poi avvitati al mobile del giradischi più o meno negli stessi punti in cui erano i piedini originali.

Per un periodo ho usato delle punte coniche sotto il mio TD160. Anche qui ci sono diverse correnti di pensiero: alcuni sostengono che, essendo le punte coniche un modo per accoppiare, non isolare, il giradischi con la base d’appoggio, esse possano essere una buona aggiunta in particolar modo se il pavimento della stanza è sospeso e vibra quando camminiamo. Attualmente è il mio caso ma devo dire che regolando bene le sospensioni, nonché allinemento e VTF della testina, non ho grandi problemi di rimbalzo. Semmai, i dischi sottopunta tendevano a scivolare dalla posizione iniziale al minimo urto e forse avevo anche notato una certa “secchezza” del suono. Alla fine ho persino ripristinato i piedini in gomma originali, che certamente non scivolano e il suono al momento mi soddisfa. Può essere un’idea comunque cambiarli con dei piedi in gomma più nuovi e più grandi.