Le auto di casa – L’Audi A6

Non c’è niente da fare. Al cuore non si comanda. Se l’auto ti appassiona, la scelta razionale non dura a lungo. Dopo un paio d’anni di uso della pur ottima Skoda Fabia, mi prese la nostalgia Audi. Non è una cosa molto intelligente, lo ammetto. Ad una certa età poi immagino sia anche naturale rimanere ancorato a dei ricordi. Il pensiero di poter tornare a guidare una vecchia Audi, appena più moderna di quella che avevo dato via per una Skoda, mi solleticava continuamente. Presi a cercare video su Youtube, consultavo i forum di appassionati, i siti di vendita auto usate, sognando stupidamente una specie di ritorno al passato, forse cercando ancora quella sensazione di protezione, sicurezza ed intimità che la mia vecchia Audi mi aveva comunicato…

In origine (da bambino) la mia passione era per le auto italiane, in particolare le Alfa Romeo. Alcuni modelli tipo Arna, 155 (che poi così male non è), 145/6, me la fecero passare. Solo con l’avvento dell’Alfa 156, l’auto che posseggo ora, ispirata alle grandi Giulia, Giulietta, 1900, 1750 del passato, la mia passione rinverdì. Ma ero ormai così nostalgico verso la mia auto storica, l’Audi 80, che per ancora qualche anno non avrei considerato più di cercare un’Alfa. Per me Audi includeva tutto quello che serve in un automobile:

Lo so, è una cosa totalmente irrazionale ed infatti poi ne ho pagato le conseguenze, ma non riuscivo a smettere di pensare che, invece di acquistare un’auto nuova, avrei potuto sostituire la gloriosa Audi 80 con un’altra 80 meno vecchia, magari una Avant del 95, spendere soldi per rimettere in sesto tutto quello che ne avesse bisogno e comunque avrei speso meno degli oltre 16.000e che mi sarebbe costata la Fabia alla fine delle rate!

Navigavo su internet valutando una A4 prima serie (B5), il modello che nel 1994 sostituì l’Audi 80 B4, sempre Avant e possibilmente con la mitica trazione Quattro, la trazione integrale Audi che ha fatto storia. Per motivi a me sconosciuti i tedeschi hanno usato la parola italiana “quattro” per registrare il loro marchio di trazione integrale. Forse a un tedesco suona esotico? Il bello del progetto originale era che si trattava semplicemente di due trazioni “normali” accoppiate: Audi al tempo non aveva molti soldi e si trovò a dover elaborare il sistema più semplice possibile. Dal 1987 questo sistema è stato dotato di differenziale tipo Torsen (Torque Sensing), che distribuisce la trazione a seconda delle necessità sulle 4 ruote, mantenendo un rapporto percentuale tra avantreno e retrotreno di 50:50 nelle normali condizioni di aderenza. E’ una soluzione di poco diversa da quella del Q4 dell’Alfa Romeo che utilizza sempre un differenziale Torsen ma più avanzato (questo va detto) con ripartizione avantreno-retrotreno di 43:57.

Con il sogno di poter un giorno guidare con la trazione integrale Quattro mi misi quindi alla ricerca su internet. Il forum Audiclassiche, un’ottima fonte di informazioni e consigli appassionati, mi indusse a restringere le ricerche su un modello definito C4: si trattava praticamente di una Audi 100, la sorella maggiore della mia Audi 80, a cui era stato cambiato il nome in A6 per adattamento alle nuove nomenclature Audi che avevano trasformato la 80 in A4, e così via. Poche erano le differenze con l’Audi 100 e gli allestimenti sarebbero stati sicuramente superiori alla 80 o alla prima A4, che inizialmente pensavo di cercare. Inserii la C4 nella ricerca, restrinsi il campo alle station wagon (dette Avant in casa Audi) con l’opzione 4 ruote motrici.

Finii per trovare proprio una Audi A6 Avant Quattro 2.0 16V da 130 kw del 1996 con GPL. Un macchinone per 1500e! Andai fino a Sorrento per provarla. Era nera ed in ottime condizioni e mi ci trovai molto bene agli inizi. Contro il parere di tutti, ero entusiasta di possedere di nuovo un’Audi e con la mitica trazione Quattro! Lo spazio era abbondante, la tenuta di strada eccezionale. La ripresa ai bassi regimi era debole, non me l’aspettavo così un 130 kw, ma era tecnologia anni 90. Era più “scattosa” la Fabia e forse pure l’Audi 80, anche se poi ovviamente agli alti regimi la differenza sui sentiva.

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Spesi un po’ di soldi per correggere amorevolmente alcuni difetti, come la solita sonda lambda (cambiata tre volte sulla 80), il supporto del cambio, cinghie varie, punterie dello sterzo, pasticche anteriori e tutti e quattro i pneumatici (Bridgestone Turanza). Non fu facile, Sembrava impossibile trovare un meccanico che avesse voglia di lavorarci su! Non me lo sono mai spiegato! Eppure era chiaro che avrei pagato!

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Non rivendetti la Fabia, bensì la Hyundai Gets 1.1 3 porte grigio chiara che mio padre aveva acquistato nel 2005 a causa della fine della vita della Renault 19 Chamade che acquistò da uno zio (lo stesso da cui arrivò la R14) dopo aver passato a me l’Audi 80. Ottenni 5000 euro e mio padre fu felice di prendere lui la Skoda, come la sua prima auto, sia per lo spazio in più che sulla tre porte coreana non aveva, sia per il GPL. Con quasi 120.000 km all’attivo, ma che sembra praticamente nuova (stupefacente), si sarebbe goduta il meritato riposo in garage grazie al basso chilometraggio di mio padre (con la Getz aveva fatto 20.000 km in 3 anni…).

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Poi la grande Audi ci lasciò a piedi ad Arezzo durante uno stage di Aikido: si fermarono le ventole e si ruppe un manicotto. Riuscimmo a rimetterla in moto e a tornare a casa solo grazie a un amico, ma la cosa mi fece riflettere. Era un’auto impegnativa, bellissima, fascino retrò, trazione Quattro, ma andava curata bene. Avrei potuto spenderci dei soldi per rimetterla in sesto ed ottenere un macchinone funzionale e duraturo, ma più che i soldi non avevo il tempo. Era mia moglie che doveva portarla e riprenderla dai meccanici visto che io lavoravo lontano da casa (allora eravamo Montefiascone, VT) e non era lei l’appassionata. In più era incinta e stavamo per tornare a vivere a Sacrofano, vicino Roma, dove un macchinone così è un po’ ingombrante. Poi il meccanico mi disse del costo delle ventole, 500e più montaggio! Roba da matti… Grazie ad un utente del solito forum di appassionati le trovai a 175e su eBay tedesco, ma dovetti aspettare una settimana per averle. Fummo costretti a dividerci la vecchia Punto per tutto il tempo, con mia moglie incinta che mi doveva accompagnare e riprendere alla stazione tutti i giorni dato che facevo il pendolare. Era chiaro che non si poteva andare avanti così. La famiglia esige un’auto affidabile ed in buone condizioni.

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La Skoda Fabia Wagon e l’Audi A6 Avant Quattro fianco a fianco davanti la nostra casa di Montefiascone (VT) – 2009

Stanco e scoraggiato, criticato da tutti (e soprattutto dalla moglie), chiesi aiuto al meccanico, lo stesso che ci vendette la vecchia punto, ormai un amico. Per non smentire gli altri criticò anche lui la mia scelta, e mi fece vedere una Fiat Grande Punto 1.3 Multijet Dynamic del 2007, grigio “pessimo umore”, che così bene si adattava al mio stato d’animo del momento. Dissi che non mi interessava, troppo piccola, avrei preferito una Bravo, auto dalla linea veramente accattivante, che avrebbe rinverdito i tempi in cui sognavo la Fiat Ritmo, di cui è erede. Mi propose una anche un’Alfa 156 Sportwagon (a pensarci ora!) allo stesso prezzo ma con più di 130.000 km e rifiutai (temo che fosse quella che ho acquistato in seguito!). Mi fece provare la Grande Punto …e rimasi di sasso! E’ così migliorata la Fiat? Possibile?

 

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