Alfa Romeo Giulia GT

Le Giulia GT (le primissime si chiamavano Giulia Sprint GT) erano la versione coupé della berlina Alfa Romeo Giulia.

La produzione iniziò nel 1963, fu il primo modello coupé (la berlina, Giulia TI, era già in produzione presso tale stabilimento) costruito nell’appena terminato stabilimento Alfa ad Arese, la produzione terminerà solo nel 1976.

La carrozzeria, opera di Giorgetto Giugiaro per conto della Bertone, andava a coprire il pianale, con passo accorciato da 251 a 235 cm, della Giulia Berlina. Il curioso scalino anteriore che caratterizzava tutte le versioni prodotte fino al 1968e parte di quelle prodotte fino al 1972 era dovuto ad un ripensamento tra l’approvazione del disegno e la messa in produzione dell’auto. Originariamente, infatti, doveva essere una presa d’aria poi abolita per contenere i costi. Furono prodotte varie serie, che si possono classificare in:Sprint GT, GT Junior e GT Veloce GTC (gran Turismo Cabriolet)”

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Le Sprint GT

Nel 1963 venne presentata la Giulia Sprint GT, mossa dal quattro cilindri in alluminio con distribuzione bialbero di 1570 cm³ della berlina, ma potenziato (grazie all’adozione di due carburatori) a 106cv. La meccanica era la stessa della berlina, ma i freni erano a disco su tutte le ruote (le prime 22000 berline 1600 Ti avevano a tamburo di cui gli anteriori a tre ganasce, poi nel 1963 a disco Dunlop come la coupé).alfa-Alfa_Romeo_GT_1300_Junior_1966_WPLe GT Junior

Nel 1966, accanto alle versioni Sprint GT con motore di 1,6 litri, entrò in listino una versione di cilindrata ridotta a 1290cc (89cv), denominata Giulia GT 1300 Junior. La Junior aveva un allestimento ridotto: pavimento in gomma, assenza di servofreno, plancia in plastica priva di consolle centrale, borchie copriruota semplificate, sedili meno profilati. Nel 1969 leJunior (che persero il nome Giulia per chiamarsi semplicemente GT) vennero dotate di servofreno e di una nuova plancia. Nel 1971 le adottarono il frontale ristilizzato e privo di scalino, uniformandosi alla 1750 GT Veloce. L’ uniformazione, tuttavia, non fu totale perché le Junior avevano fari singoli (anziché doppi) e una diversa mascherina. Col restyling, comunque, la gamma guadagnò un motore: accanto al 1300 da 89cv era infatti disponibile il 1600 da 109cv. Nel 1973l’unificazione con la GT 2000 Veloce introdotta l’anno precedente: adottarono la stessa mascherina cromata a quattro fari, differenziandosi quasi esclusivamente per i fanali posteriori più piccoli

Gli interni, invece, erano specifici (plancia, sedili, pannelli porta) e la leva del cambio (a 5 rapporti) era a cloche, solo optional sulla berlina. Nel 1965la carrozzeria Touring di Milano propose all’Alfa Romeo una (esteticamente riuscita) versione cabriolet a 4 posti, denominata Giulia Sprint GTC. I problemi di tenuta all’acqua, le difficoltà della Touring ed il lancio della spyder Duetto limitarono la diffusione della GTC a un migliaio di esemplari.

Le GT Veloce

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Nel 1966 apparve la Giulia Sprint GT Veloce, mossa da un motore sempre con due carburatori doppio corpo ma lievemente potenziato (109cv) e caratterizzata da finiture più curate (plancia rivestita in legno, rivestimenti più pregiati). Nonostante il modesto incremento della potenza il nuovo motore, grazie a una migliore erogazione della coppia, garantiva prestazioni notevolmente superiori alla Giulia Sprint GT e Quattroruote nella sua prova su strada riscontrò una velocità massima di 187 km/h e un tempo di accelerazionesul chilometro con partenza da fermo pari a 31″ e 4/10, valori che ponevano la Sprint GTV al vertice della categoria e quasi alla pari con sportive titolate di maggiore cilindrata.

Questa versione è riconoscibile dai Quadrifogli Verdi sui montanti posteriori e dalla Scritta “Veloce” a lato del faro posteriore destro. Nel 1967 le Giulia Sprint GT e Sprint GT Veloce lasciarono il posto alla più potente e rinnovata 1750 GT Veloce(senza il nome Giulia). Rispetto ai modelli precedenti, oltre alla cilindrata maggiorata da 1570 a 1779cc (114cv), la nuova nata aveva la parte anteriore completamente ridisegnata: niente più scalino, ma frontale “liscio” con mascherina nera a baffi cromati e 4 fari circolari. Leggermente migliorate le prestazioni, sia in accelerazione e ripresa che in velocità (190 km/h). Caratteristici i quadrifogli dorati sui montanti posteriori.

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La 1750 GT Veloce prima serie è la versione da cui vennero ricavate le GTA-M che per anni dominarono nelle competizioni.Anche gli interni presentavano una nuova plancia, inediti sedili profilati (con poggiatesta anteriori estraibili) e pannelli porta rivisti. Nel 1971, dopo alcuni ritocchi marginali nel 1969, che caratterizzarono la Seconda Serie della 1750 GT Veloce, tra questi i fanalini anteriori integrati nel frontale, un diverso filtro aria, la 1750 GT Velocelasciò il posto alla 2000 GT Veloce. Anche in questo caso l’aumento di cilindrata da 1779 a 1962cc (131cv), fu accompagnato da numerosi ritocchi estetici (nuova mascherina anteriore cromata, luci posteriori maggiorate comprendenti le luci retromarcia, un biscione verde al posto del quadrifoglio dorato sui montanti posteriori)e agli interni (nuova strumentazione, nuovi sedili anteriori, diversi rivestimenti, inedita consolle centrale). Veniva fornita con il differenziale autobloccante al 25% Tra gli optional erano disponibili l’aria condizionata, i cerchi “mille righe” in lega di magnesio prodotti dalla Campagnolo, la vernice metallizzata ed i vetri verdi. Ulteriore incremento delle prestazioni con la velocità massima dichiarata di oltre 195 km/h.

I modelli “scalino”alfa-Alfa-Romeo_GT_1300_Junior_01Con la definizione “scalino” si intende la fessurazione e il piano trapezoidale, posti tra la parte anteriore del cofano motore e la calandra.

Tale dislivello è dovuto al fatto che direzione aziendale, poco prima delle fasi di assemblaggio della produzione di serie del primo modello “Sprint GT”, decise di eliminare la vistosa presa d’aria sul centro del cofano, prevista nel progetto originale.

Nel frattempo, però erano già state stampate le calandre e si optò per lasciare la feritoia fino all’esaurimento delle calandre costruite. Il successivo gradimento del pubblico sconsigliò di porre rimedio al difetto che divenne la caratteristica fondamentale di quel modello e dei seguenti, fino al 1969.

L’eredita delle GT fu raccolta da due modelli. Le versioni Junior vennero parzialmente sostituite nel 1976 dalla Alfasud Sprint, macchina con differente motore boxer; le versioni Veloce furono sostituite dalla Alfa Romeo Alfetta GT.

Confrontiamola con le concorrenti

Qui si tratta di sparare sulla croce rossa: non tanto per le ottime Lancia coupé di quegli anni, la mitica HF, ad esempio, ma nonostante sia la Fiat 124 che la nuova BMW E9 non stavano al passo della Giulia GT, forse uno dei più bei coupé mai esistiti, dalle prestazioni inarrivabili agli altri. L’Audi non aveva una concorrente all’epoca, troppo impegnata a diventare la Alfa Romeo di Germania…

alfa-1969-Alfa-Romeo-GT-Veloce-Red-Front-Angle-stAlfa Romeo Giulia GT

alfa-BMW_3.0CSi-Front

BMW E9

alfa-Lancia 2000hfLancia 2000 HF

alfa-Lancia_Fulvia_Coupé_I_1967-01Lancia Fulvia Coupé

alfa-Fiat-124-Sport-Coupé_Mk3_Front-viewFiat 124 Coupé


< La Giulia La 1750 e la 2000 >

La Giulia GT su it.wikipedia.org
La Giulia GT co-protagonista in un documentario sulla morte di Pasolini su Arté