Alfa Romeo 1750 e 2000

Nella seconda metà degli anni sessanta, visto l’enorme successo della “Giulia”, l’Alfa Romeo mette in cantiere un’automobile di classe superiore che possa accontentare una clientela abbiente, oltre ad esaudire le richieste degli alti funzionari pubblici.

Con il “progetto 105”, sapientemente vestito da Bertone, nasce un’automobile dalle caratteristiche sportive nella guida, ma dall’aspetto sobrio ed elegante che ci si aspetta da una vettura di questa classe. L’intento è di rientrare nel settore di mercato delle automobili medio-alte, che era stato abbandonato dalla casa milanese dopo l’uscita dai listini, nel 1962, dell’ormai obsoleta “2000”.

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 Alfa Romeo 1750 – griglia di presa aria ad elementi multipli, frecce anteriori color arancio

Del “progetto 105” verranno realizzate le versioni “1750” e “2000”, senza ottenere quel successo di vendite che la vettura meritava e che gli oltre 40.000 esemplari consegnati nel primo anno, facevano supporre. Per la versione “1750” influirono i problemi di produzione causati dal cosiddetto “autunno caldo” del 1969.

alfa-1750logoPresentata nel 1968, l’Alfa Romeo 1750 ripropone i canoni tecnici della “Giulia”, senza però seguirne quelli stilistici.

Rispetto alla sorella minore, la “1750” aumenta il passo di soli 6 cm, ma gli sbalzi vengono sapientemente allungati fino a raggiungere la lunghezza di 4,39 mt, guadagnando quei 25 cm in più che le consentono di aspirare ad una categoria superiore.

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Alfa Romeo 1750 – gruppo ottico posteriore con luci di retromarcia interne

La scocca autoportante mantiene la struttura differenziata a deformazione progressiva. Il blocco motore-cambio con trazione posteriore, raggiunge una perfezione ed un equilibrio di funzionamento eccellenti. Sarà l’ultima automobile Alfa Romeo dotata di questo schema che era stato iniziato con la “Giulietta”.

Nelle vetture successive (Alfetta, Giulietta, 90 e 75) il cambio verrà spostato sul ponte posteriore, aumentando la stabilità, ma perdendo quella dolcezza di innesto dei rapporti che era il vanto delle vetture milanesi negli anni cinquanta e ’60.

Già nel 1969 venne presentata la “seconda serie” con piccole modifiche funzionali ed estetiche come le frecce anteriori, i ripetitori laterali ed il volante in legno. La meccanica resta invariata ed i 132 CV (SAE) del motore spingono la vettura a 180 km/h.Nel 1971, a Gardone Riviera, viene presentata la sua erede, il modello “2000”. Tecnicamente era derivata dalla Giulia Super, con cui condivideva il pianale e l’intera meccanica (motore a parte), mentre la carrozzeria e gli interni, salvo piccole modifiche di dettaglio, erano gli stessi della 1750. All’esterno cambiavano la mascherina anteriore (in plastica nera), le luci posteriori (maggiorate) e altri dettagli come le frecce anteriori ora non più inglobate nelle luci di posizione ma poste sulla fiancata, mentre gli interni erano decisamente migliorati nella conformazione dei sedili e nella fattura di sellerie e tappezzerie. Il tentativo di accreditare il modello come vera e propria ammiraglia si evinceva anche dalla possibilità di montare accessori qualificanti, come l’aria condizionata ed il lunotto termico, oltre agli appoggiatesta anteriori.

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Alfa Romeo 1750 – griglia di presa aria con un solo elemento orizzontale, frecce anteriori colore chiaro

La cilindrata del motore (serie 105.16, poi serie 512 o 515 negli ultimi due anni di produzione) passò da 1779 a 1962 cm³ attraverso l’aumento dell’alesaggio di 4 mm e, grazie all’alimentazione con due carburatori doppio corpo (Dell’Orto DHLA 40 o Solex C40 DDH-5), la potenza toccava i 130 CV. Ottime le prestazioni(195 km/h e accelerazioni da 0 a 100 nell’ordine dei 9 secondi). L’impostazione sportiva (freni a disco, cambio manuale a 5 marce, trazione posteriore e, su alcuni esemplari, differenziale autobloccante) garantiva una guida brillante e sicura.

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Alfa Romeo 2000

Il motore della 2000 berlina, venne montato anche sulle coupé GT 2000 Veloce e sulle spyder 2000 Spider Veloce. La 2000 berlina dopo essere stata prodotta in 89.840 esemplari, fu sostituita nel 1977 dalla Alfetta 2000, ma la vera erede si ebbe nel 1979 con la nuova Alfa 6.

< Giulia GT Alfetta >

Confrontiamola con le concorrenti

In questo segmento la concorrenza non era niente male. La Fiat 130 e la Lancia 2000 erano auto di tutto rispetto. Bella anche la BMW 2000. La prima Audi 100 non era una gran che, sottodimensionata rispetto alle altre, ma cominciavano ad imparare. Ma la mitica Alfa 1750 era derivata dall’ottima Giulia e non temeva concorrenti.

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BMW 2000 Tii

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Audi 100 (C1)

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