The “Grado Labs” and the heart choices in HiFi

How convenient is following your feelings, making heart choices when looking for a HiFi component? I admit it may be rather dangerous. High Fidelity is a quite expensive hobby, even a lot sometimes. Before spending those amounts of money we earned by hard work, we should be very cautious. We should use our rationality and choose what better suits our needs. Always? Not really, especially when quality is not in doubt.

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Dilemmi analogici

thorens tonearmIl bello di un giradischi analogico è che è passibile di miglioramenti graduali che ne aumentano le prestazioni in modo tale che per avere qualcosa di paragonabile con un lettore CD bell’e pronto bisogna spendere cifre ben più alte. Ad esempio, il fonorivelatore, detto comunemente testina, è il maggior responsabile della qualità sonora di un giradischi. Il suo stilo, la puntina di lettura, è la parte sottoposta a pesante usura, il cui degrado inficia fortemente il suono (e danneggia pure il supporto). Leggendo una recensione di una puntina di ricambio sulla mia rivista audio di riferimento, mi era venuta un’idea per migliorare forse ancora un po’ le prestazioni del mio giradischi; ma si trattava anche di una possibile strategia per fare in modo che il cambio per usura della puntina non incidesse troppo sulla gestione economica del sistema.

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Dilemmi digitali

CDvsDACForse mi ripeterò un po’ rispetto a qualcosa che ho già scritto in questa sede, ma tant’è che questo sito è il mio, non è commerciale e ci scrivo quel che voglio, anche per chiarire le idee a me stesso. Parlo molto di HiFi in questo sito, anche perché tento di diffonderne la conoscenza, visto che oggi per molti HiFi significa un impianto multicanale con sorgente digitale, mentre io mi ostino a dire che l’alta fedeltà vera si raggiunge solo con la stereofonia e che il suono del vinile è molto spesso superiore o più godibile a quello del digitale. Il soggetto di oggi è questo: il “collo di bottiglia” del mio impianto stereo è forse il mio lettore CD. Ha senso oggi come oggi acquistare un lettore CD nuovo (e di un certo livello, visto il resto dell’impianto), anche alla luce del fatto che prediligo il vinile?

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A whole new can of music

How do you listen to your favorite music? Do you feed a CD to the player, hook earpads to your iPod, or organize playlists on the computer? Are you staying seated while listening or hang around doing other stuff? I’m guessing: first choice is earpad listening on the move, second choice is listening in the car, third is a cheap system with CD player and loudspeakers included. How many are today interested (or even know it exists) to a way of listening to music infinitely more enjoyable than the above mentioned? Just a few, I believe, really few. We’re in such a hurry today that we just can’t afford a relaxed listening session of good quality, one that would be focused on music only, with proper tools, the only ones that could guarantee for a sensational experience, similar to the “live” event: a source, and amplifier and a pair (meaning 2) properly placed loudspeakers.

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Mono, stereo or multichannel

SD8_Silver-6-1024x662The unstoppable advance of the technologies that “make our life better”… (?)
Since when I was a kid, I have been amazed by the magic of audio reproduction. I began singing when I was about 3 years old, at 10 I was gifted with a tape recorder and I started to experiment. Soon after, at the home of an uncle of mine, I listened to a stereo system for the first time and I was captured by the effect created by the two loudspeakers emitting different sounds.

As a naive kid, I thought that maybe, if each instrument was played by a different loudspeaker, the reproduction of a musical event would have been even more realistic. But it does not work like that. To cut it short, we have two ears, so two loudspeakers recreate at the best the live experience of a musical event.

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Spin the black circle!

spintheblackcircleCosì cantavano i Pearl Jam nel lontano 1994, nel loro album Vitalogy, il primo dei loro che ho comprato, ma in formato CD. Mentre il “black circle” è il disco nero, quello in vinile. Hanno scritto una canzone apposta per decantare le lodi del loro supporto musicale preferito. Beh, che dire, sono miei coetanei e sono cresciuti con i dischi in vinile, i 33 giri, i 45 giri, il mangiadischi, ecc. Tutto molto bello. Ma oggi? Ne vale ancora la pena? Sono in tanti a pensare di no, davvero molti. Eppure da qualche anno le vendite dei CD sono in calo costante; quelle degli LP crescono. Intendiamoci, non si parla di sorpasso, non accadrà mai. Ma c’è una possibilità: che il CD scompaia definitivamente distrutto dalla musica liquida, quella su file, l’LP no… 😉

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