I gradi nel Budo

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Secondo la tradizione, lo sviluppo dei praticanti delle arti marziali della Via consiste in tre tappe: Shu (l’apprendimento della forma), Ha (il superamento della forma) e Ri (la trascendenza). Chiunque voglia apprendere le arti marziali comincia nel livello Shu (la forma). Questo livello, che abbraccia l’intero sistema Kyu, non è parte della Via, ma è una preparazione alla Via. Qui si parla di apprendere le basi tecniche e di raggiungere quell’atteggiamento nel quale sarà possibile l’insegnamento della Via vero e proprio. Anche se il livello Shu pone dei grandi requisiti tecnici, esso non pretende di insegnare la Via. Insegna la forma e mantiene una notevole distanza dalle discipline spirituali del Budo.

Al livello di cintura nera (Ha) la maturità spirituale si fonde con quella tecnica e si manifesta come comportamento. Il praticante rimane allievo e necessita per forza di un Maestro, ma questi non insegna nulla, si limita a guidare la ricerca. Il praticante è responsabile di se stesso. Vengono messe alla prova la sua considerazione, la sua responsabilità, la sua dedizione ed il suo sacrificio. La presenza del Maestro è insegnamento.


Principianti (mu-kyu)
Il giusto spirito del principiante è la chiave alla comprensione delle arti marziali e i livelli kyu si occupano di raggiungerlo. Possedere lo spirito del principiante significa concedere il vero apprendimento, cercando sapere ed esperienza. Il bianco del keikogi è il simbolo della purezza dello spirito del principiante: è puro, semplice e vuoto. Deve ricordare all’allievo di conoscersi sempre nuovamente e non accontentarsi di ciò che ha appreso. Questo spirito rimane, anche nei livelli maggiori, di straordinaria importanza. lo spirito degli avanzati non subentra a quello dei principianti, bensì lo forma. Se il praticante lo dovesse perdere, non potrebbe più imparare. Un detto giapponese recita: “Nello spirito dei principianti ci sono molte possibilità, nello spirito degli esperti ne esistono poche”.

Livello kyu inferiore (dal 6° al 4° kyu)
Gli allievi del livello inferiore esercitano per circa 3 anni il sistema tecnico di base. Parallelamente all’esercizio fisico inizia un processo sperimentale sul piano psichico. Le severe regole del Budo servono a sviluppare tale livello. I livelli inferiori sviluppano l’autodisciplina, la volontà, la pazienza, il giusto incontro con gli altri e la capacità di apprendimento. Senza questi importanti presupposti non si può accedere ai livelli superiori. Questo primo livello del Budo è la base di ogni ulteriore sviluppo. Esso insegna le “Vie basse” sulle quali si impara dapprima a servire, a sacrificarsi, a sopportare. Molti evitano questa esperienza e tentano di apprendere la tecnica senza il giusto atteggiamento, ma così si indeboliscono e al primo ostacolo essi naufragano.

Livello kyu superiore (dal 3° al 1° kyu)
A questo livello cominciano i primi confronti con l’Io. L’allievo assume una gran parte di responsabilità in un rapporto sano insegnante-allievo. Deve imparare a superare, con sforzi interiori, la svogliatezza, la ribellione e la vigliaccheria e, nell’esercitare l’autosuperamento, ricercare sempre il giusto atteggiamento. Le esigenze tecniche di questo livello sono particolarmente numerose ma modeste. Sono il lato più visibile dell’arte marziale che ognuno, anche senza una particolare conoscenza della Via, può apprendere. In questo campo le basi del movimento e tutte le caratteristiche esteriori visibili delle tecniche vengono dettagliatamente scomposte e praticate. A questo livello non ci può essere una vera comprensione della tecnica. Solo quando l’atteggiamento interiore si libera dalle costrizioni dell’Io, quando l’allievo ha vinto i sentimenti egoistici quali l’orgoglio, l’aver ragione, il pretendere e simili, è stato raggiunto il punto in cui ha luogo il nuovo inizio. Qui comincia la vera via del Budo.

Allievi Yudansha – il guerriero (dal 1° al 3° dan)
Il primo grado Dan del Budo (Shodan) autorizza ad indossare la cintura nera ed è il primo grado dell’allievo sulla Via. Non deve essere confuso con la maestria nell’arte marziale. Shodan mostra che l’allievo padroneggia le basi tecniche e che ha ampliato il suo potenziale interiore, in modo tale che nel grado successivo potrà arrivare a sperimentare lo spirito del Budo. Qui comincia la Via.
Dan significa sia “rango” che “grado” ed indica i gradi dei Maestri di Budo. I gradi da 1 a 4 sono detti “Yudansha” o “gradi del guerriero”, livello in cui si può diventare esperti della tecnica. Essi imparano le stesse tecniche che hanno formalmente padroneggiato nei gradi kyu, ora da capire da un punto di vista più alto. Allo stesso tempo si trovano per la prima volta in un rapporto autentico di insegnante-allievo, nel quale essi devono accettare una sfida cortese rispetto all’insegnamento della Via per compiere progressi.
Il praticante entra nel livello del guerriero quando inizia anche a soddisfare presupposti come la già perfezionata tecnica di base ed il giusto atteggiamento interiore.
Senza la perfezione di entrambi questi requisiti non si possono raggiungere i livelli più alti nel Budo.

Adattato dal libro “Budo“, di Werner Lind

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