Geologica

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Da bambino mi stupivo guardando il cielo notturno: stelle, nebulose, galassie, l’idea di soli molto più grandi del nostro, e di altre gigantesche stelle che fanno sembrare il Sole un nano, era affascinante e stupefacente. Immense nebulose erano culle di migliaia di quelle stelle e le galassie erano così immense da contenerle tutte, miliardi di stelle. E ogni galassia si allontanava ad alta velocità dal punto del Big Bang; tutto ciò era quasi impossibile da comprendere.

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Quando sono diventato grande, per certi motivi mi sono iscritto al corso di geologia dell’università della mia città natale. Sono stato catturato da un altro aspetto della stessa immensità del mondo naturale. Quando si guardano le stelle si vede una luce che ha viaggiato per migliaia, forse milioni o miliardi di anni. Ciò che ha emesso quella luce potrebbe non esistere più. Quando si pensa al tempo geologico, lo si fa in termini di milioni o addirittura miliardi di anni. Una vita umana non è niente, nemmeno un battito di ciglia.
Un essere umano scompare se paragonato alle dimensioni del nostro pianeta. La Terra è grande la metà di un ciclone su Giove; Giove è decisamente piccolo rispetto al Sole, e il Sole è come un nano se viene raffigurato accanto a una gigante rossa. Miliardi di quelle stelle popolano una galassia e miliardi di galassie esistono. Non è facile da cogliere tutto questo, ma è così che la scienza mi affascina.

La Terra non è fatta per essere livellata. La Terra è viva. Qualcosa in profondità la fa muovere, evolvere, cambiare forma


Se si pensa a un geologo come a colui che lavora con ingegneri e architetti nei cantieri edili per valutare le proprietà meccaniche delle rocce e dei terreni al fine di costruire qualsiasi cosa, questo non mi ha davvero mai affascinato. È un lato molto importante della geologia, ma non mi faceva sognare…
Se pensate a un geologo che indaga i processi che danno forma alla nostra Terra, o ad altri pianeti, magari anche esopianeti un giorno, ora si che avete la mia attenzione. I geologi sono gli unici esseri umani che consapevoli di come la Terra evolve. Un geologo è addestrato a pensare in termini di milioni o addirittura miliardi di anni. Quando un geologo guarda un paesaggio, vede come sta evolvendo e come si è evoluto. Un geologo vede che quanto più alta è la vetta di una montagna o la cima di una collina, tanto più essa viene lentamente smantellata dagli agenti atmosferici (vento, pioggia, ghiaccio, variazioni di temperatura) per formare minuscole particelle che chiamiamo clasti, che vengono trasportate come sedimenti dal vento, dai corsi d’acqua, dai ghiacciai, in luoghi a quote più basse come valli, laghi, mari. È così che le montagne si livellano lentamente e i mari si riempiono per raggiungere l’equilibrio, quell’equilibrio che la natura cerca sempre per arrivare allo stato di energia potenziale più basso possibile.
Ma la Terra non è fatta per essere livellata. La Terra è viva. Qualcosa in profondità la fa muovere, evolvere, cambiare forma.
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La Terra ha un pesante nucleo solido e uno fluido avvolto sopra di essa. Un mantello roccioso più leggero è avvolto attorno al nucleo e la copertura rocciosa ancora più leggera è la crosta, avvolta attorno al mantello. La parte superiore del mantello e la crosta insieme sono chiamate litosfera. Si trovano sopra una porzione di mantello detta astenosfera. L’astenosfera è parzialmente fusa, è fatta di un materiale che permette movimenti lenti e fluidi delle rocce fuse verso la superficie per formare una nuova litosfera. Le catene montuose sono fatte di litosfera ispessita che galleggia sull’astenosfera.
convectionQuello che vediamo in superficie è solo la parte superiore di enormi celle convettive. L’acqua bollente sale in superficie perché diventa meno densa con il riscaldamento; in superficie si raffredda e si immerge di nuovo verso la fonte di calore. In modo simile la litosfera terrestre, il suo esterno roccioso, è costituito dalle cime congelate di varie celle convettive – le placche – che si muovono al ritmo della crescita di un’unghia e guidano i moti convettivi. Nei luoghi in cui la litosfera si immerge nuovamente nel mantello, i sedimenti depositati ai margini dei continenti vengono raschiati via e contorti, deformati e impilati in catene montuose. Quelle fasce di deformazione crostale sono lì per essere appiattite, per diventare di nuovo sedimenti, per essere depositate in altri mari che confinano con altri continenti, in attesa di essere sollevate di nuovo come montagne dalle forze sottostanti che tengono in vita un pianeta.
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Quando dico che il nostro pianeta è vivo, lo penso davvero. Non è solo perché cambia nel corso di milioni di anni. Il nostro pianeta è della dimensione perfetta, alla distanza perfetta dagli altri pianeti, alla distanza perfetta da una stella delle dimensioni e dell’età perfette per poter ospitare la vita.
Ma ospitare la vita è stato reso possibile anche dai processi geologici che hanno fatto sì che l’atmosfera si formasse a partire dai gas liberati dalla superficie magmatica in raffreddamento. Il Sole innesca nell’atmosfera processi meteorologici che modellano la superficie della Terra, producendo anche il suolo che ospita la vita vegetale e animale, il suolo che noi coltiviamo per nutrirci. Il suolo che ci mantiene in vita.