L'Aikido al servizio dell'inutile

philippe-gouttardCosa intendiamo per gesti inutili? Sono tutte quelle situazioni o realizzazioni destinate a fallire in partenza. Prendiamo ad esempio gli attacchi con i colpi. Mai, nel corso della nostra pratica, succede che un praticante lasci il tappeto in barella dopo aver ricevuto un colpo. Mai succede che un praticante rimanga al tappeto a causa di un atemi che lo ha raggiunto. Non abbiamo mai preso un colpo diretto dato in piena coscienza da un nostro partner. E mai, dal nostro canto, abbiamo colpito qualcuno violentemente per fargli del male di peoposito o per punirlo di un errore o di una posizione sbagliata. Uke non otterrà mai, come risultato del suo attacco, un attacco nel senso reale della parola. Attaccare: distruggere, vincere, prendere il posto di… Continue reading  

Aikido e Osteopatia

Traduzione a cura di Marco Carboni

philippe-gouttardL’Osteopatia e l’Aikido sono due arti di contatto. Entrambe comprendono tecniche che ci permettono di rendere il corpo dell’altro più recettivo alle proprie sensazioni.
Osteopatia
è una parola che deriva dal greco osteo – tessuto, e patia – sentire.

Attraverso le mani cerchiamo di percepire come i diversi tessuti si mobilizzano tra loro. Proviamo quindi a riportarli allo stesso ritmo, al fine di restituire loro la maggiore mobilità possibile. Continue reading  

Tra le tecniche

philippe-gouttard-02.thumbIl temine “tra le tecniche” è per me un aiuto importante per comprendere cos’è l’aikido. In effetti, il livello della nostra arte è progredito enormemente dal punto di vista tecnico, ma trovo che il tempo che passa tra due tecniche sia oggi mal interpretato.
Per me è molto importante impiegare questo tempo di “non contatto” col partner per prepararsi a rispondere a qualunque domanda l’Uke ci proporrà.
E’ indispensabile mantenere questo tipo di attenzione, perché il corpo senta il ritmo di Uke.
Un attacco non è soltanto un contatto tra due partner, ma una valutazione continua della distanza, del modo in cui Uke si prepara ad “attaccare”.
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Il tocco liberatorio

philippe-gouttard-02.thumbPer circa 30 anni l’Aikido mi ha permesso di evolvere e andare avanti nella vita. All’inizio consideravo la pratica solo come una necessità del corpo, un bisogno fisico, come la pratica della maggior parte degli sport. Non mi sentivo pronto a soddisfare le richieste della pratica individuale, che mettevano il mio corpo in situazioni di grande sofferenza: stare seduto in seiza, le cadute, le immobilizzazioni. Dopo diversi anni di difficoltà e infortuni, il mio corpo si era abituato a rispondere alle diverse sollecitazioni e provava anche piacere nel muoversi con un partner. In quel periodo ho incontrato diversi insegnanti che hanno saputo modellarmi fino a farmi diventare quello che sono ora. Devo ringraziare tutti gli insegnanti che mi hanno aiutato, particolarmente Christian Tissier, che mi ha consigliato nella mia ricerca di una nuova visione della pratica. Così ho avuto la possibilità di andare in Giappone e di comprendere una forma diversa di Aikido. Tuttavia diventò per me molto chiaro che, per capire un insegnante ed apprezzarlo davvero, bisogna incontrarne molti altri. Ho scelto di seguire Christian Tissier, ma per me era molto importante migliorare la mia pratica stando in contatto con altri insegnanti. Dato che non vivevo a Parigi, ero costretto a sforzarmi di memorizzare quello che vedevo durante i corsi. Continue reading  

Il riscaldamento

philippe-gouttard-02.thumbCredo sia importante fare alcune riflessioni su questa parte della pratica, che aiuta ad evitare infortuni e frustrazioni. La prima cosa che mi viene in mente è questo: se dovessimo praticare la nostra arte fuori dal dojo, dovremmo muoverci velocmente e con energia, senza ricorrere alla preparazione del nostro corpo all’azione.
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