Imparare le tecniche da "vecchi" prima di essere "vecchi"

gouttardEd ecco un bel titolo sorprendente per una riflessione sull’Aikido, ma in effetti la nostra arte ci permette di praticare per lungo tempo senza avere quella sensazione di perdita di potenza o di mobilità.
 
All’inizio della nostra pratica, il nostro corpo non è preparato a comprendere ed accettare i movimenti che vengono insegnati nella nostra arte. Si è maldestri e non si ha la flessibilità fisica e mentale necessaria ad apprendere tutti i gesti che offre l’Aikido. Quindi abbiamo bisogno di costruire il nostro corpo, che si adatterà poi agli spostamenti, alle cadute e alle torsioni delle articolazioni. E ci vuole tempo. All’inizio sognamo di essere dei grandi “samurai”, di essere uguali ai maestri che seguiamo e di arrivare allo stesso livello degli anziani con cui noi ci evolviamo.

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I suoni Sacri del Kototama

gleason02Questo è un estratto da libro “Aikido and Words of Power – The Sacred Sounds of Kototama“, pubblicato nel 2009. Questo capitolo si intitola “In the Beginning—The Kototama of Su” (In principio – il Kototama Su).

 L’Aikido affonda le proprie radici nello shintoismo giapponese, il cui insegnamento originale è il kototama. E’ dal kototama, traducibile come “parole-spirito”, che sono state create le nostre capacità innate del linguaggio e del pensiero. 

Il kototama comunque non dovrebbe essere visto come un mezzo per dividere le persone o fare distinzioni di razza. Essendo la radice del pensiero stesso e perciò di tutte le lingue parlate, è un mezzo per comprendere la nostra origine comune e la nostra unità. Continue reading  

Shinto – i principi spirituali dell’Aikido

shinto01(Estratto dal libro “The Spiritual Foundations of Aikido”, di William Gleason).
La mitologia shintosista narra di un’epoca, prima dell’alba della storia, in cui tutti gli esseri umani erano tutt’uno con la legge universale ed avevano piena coscienza degli dei. Quest’epoca è nota come Kannagara, o flusso della coscienza divina, una coscienza pura e non toccata dalla razionalità o dalla teoria. In questo stato di coscienza la divinità non è messa in dubbio; la stessa nostra esistenza è prova della natura divina di tutte le cose. Kannagara no michi (Via del Kannagara, n.d.t.) è l’evoluzione della coscienza della mente umana. Nelle parole dello studioso di shintoismo James Mason: “l’uomo primitivo era un bambino cosciente di se stesso, e le sue risposte alla conoscenza intuitiva erano più mature di quelle dell’uomo moderno”. Continue reading  

La Filosofia dell’Aikido – estratti dal libro di John Stevens

filosofiaTratto dall’omonimo libro di John Stevens edito da Edizioni Mediterranee.
Come ogni sistema filosofico, l’aikido è definito da un insieme di principi fondamentali. Innanzi tutto, esso sottolinea l’importanza delle “quattro gratitudini”.
1. Gratitudine verso l’universo
È la gratitudine per il dono della vita, uno stato dell’essere estremamente prezioso e assai difficile da raggiungere. Secondo la dottrina buddhista, l’anima che trasmigra ha le stesse probabilità di reincarnarsi in forma umana quante ne ha una tartaruga cieca che emerge una volta ogni cento anni di infilare la testa nel foro di un tronco che galleggia nel grande oceano. Continue reading  

L’Aikido è duro lavoro – Seigo Yamaguchi

bazylkoA volte un incontro può cambiarti tutta la vita. Lascia dentro di te un’impressione indelebile fino alla fine. Per me un tale evento straordinario fu l’incontro con il maestro Seigo Yamaguchi (1924-1996). Ho partecipato solo a due stage da lui condotti, di cui a quel tempo capii molto poco. Ma la sua facilità di esecuzione e la non cumune bellezza di quei movimenti accesero dentro di me un irresistibile desiderio di seguire lo stesso percorso, anche se non sarei andato poi molto lontano. Ad oggi ancora non so bene che tipo di proposito sia mai questo, ma sento dentro di me la profonda mancanza di questo insolito fenomeno che era l’Aikido di Seigo Yamaguchi. Continue reading  

Maestri ed Allievi

gouttardAll’Aikido ci si arriva per caso. In effetti, il fatto stesso che ci si iscriva ad un dojo piuttosto che ad un altro è spesso frutto del caso e dipende principalmente dal luogo in cui esso si trova. E’ così anche per gli orari e le tariffe più convenienti. Siamo quindi ben consci di quali siano i fattori che ci portano a calcare un tatami per la prima volta. Più avanti, ogni volta che torniamo sul tappeto, le motivazioni possono essere differenti, ovvero: l’ambiente, la volontà di progredire, l’amicizia, il vedere l’affetto di un partner. Continue reading