Mai dire …rollino

Avrei potuto titolare “il rollino questo sconosciuto” ma ho preferito parafrasare un film della serie 007, perché forse meglio si addice all’episodio che voglio narrare. 😉 L’occasione è un viaggio molto breve a Torino per uno stage di Aikido. Sapendo di avere un po’ di tempo a disposizione per passeggiare nella splendida città, mi sono armato di macchina fotografica ed ho preso l’aereo da Roma Fiumicino per Torino Caselle. E fin qui niente di strano…

Invece a qualcuno potrebbe sembrare, immagino, strano che io abbia inserito un rollino con pellicola bianco e nero in una vecchia macchina fotografica Voigtlander. Dico questo perché quando acquistai questa piccola Vito B per 30 euro + 20 di spedizione dalla Germania, qualcuno si stupì che ancora vendessero i rollini! Sinceramente, la domanda mi aveva lasciato a bocca aperta e ci misi un po’ a rispondere: “Certo che li vendono, perché non dovrebbero?”. “Ma sai, oggi col digitale, i telefonini, ecc…”
E’ vero, oggi chiunque può scattare una fotografia in qualunque momento. Tutti abbiamo con noi 24 ore su 24 un telefonino abbastanza “smart” da essere capace di fare foto degnamente stampabili. Anzi, non c’è neanche bisogno che si tratti di uno “smartphone”, basta un “fotofonino” qualunque…

Eppure la stragrande maggioranza dei potenziali “fotofoninografi” non sa che gli amanti della pellicola esistono ancora, sono così tanti che il mercato, pure, esiste ancora. Certo, si è dovuto ridimensionare, ma nel frattempo la tecnologia della pellicola, pure, è progredita e le pellicole moderne perdonano molti più errori che nel passato ed hanno una resa molto migliore anche se molto sensibili: ricordate? Valori ISO alti = grana più visibile – succede pure col digitale quando la macchina si accorge che c’è poca luce ed alza automaticamente la sensibilità del sensore, aumentando il “rumore”, il disturbo nell’immagine, piacevole nella pellicola e fastidioso nelle foto con digitali compatte (con una buona reflex digitale si possono scattare foto eccezionali con poca luce – il vero vantaggio del digitale sulla pellicola). Oggi abbiamo meno scelta del passato ma pellicole ottime, di tutte le marche: Kodak, Fuji, Ilford, poche Agfa…

Insomma, contate pure che ancora il grosso del cinema va con la pellicola e che molti fotografi utilizzano addirittura una procedura che consente il salvataggio delle loro immagini digitali su pellicola! Perché? La pellicola dura, i file …sono molto più a rischio.

Ma veniamo all’episodio: apro la mia Voigtlander Vito B e monto dentro un rollino Ilford HP5 400+ e mi metto la piccoletta nella tasca del giaccone. OK, sarà per molti un gesto d’altri tempi, altri si chiederanno chi me lo fa fare, ma quello che proprio non mi aspettavo era che mi fermassero ai controlli di sicurezza prima dell’imbarco! La giovane addetta a rilevare al monitor eventuali oggetti sospetti nei bagagli a mano era così giovane da non aver mai visto una macchina fotografica con un rollino dentro! Quindi mi chiede: “Ma lei ha con sé una macchina fotografica?” Io, perplesso, le rispondo: “…Ehm …si …nella tasca del giaccone…”, chiedendomi quale mai potesse essere il problema. “Me la fa vedere per favore?” Certo, e pure con orgoglio, pensai…  😉
La ragazza prese ad osservare lo strano oggetto, verificando, immagino, l’assenza del display e, chissà, cominciando a pensare che la volessi imbrogliare facendole credere che avessi una macchina fotografica finta che nascondesse chissà cosa all’inteno. L’addetta chiama la sua superiore!

La signora, evidentemente oltre che più esperta anche più vicina alla mia età, con un sorriso tranquillizza la ragazza: “Ah, hai visto il cilindretto all’interno? No, traquilla, è un rollino, c’è la pellicola avvolta dentro, si mette nelle macchine fotografiche di una volta, si scattano le foto ma non le vedi subito, devi tirarlo fuori e portarlo a sviluppare… Non le avevi mai viste? Una volta si faceva così…”

Non credevo alle mie orecchie! Possibile che, seppur giovane, la ragazza non avesse mai saputo dell’esistenza della pellicola? Che le fotografie una volta si potevano fare solo così? Riflettendoci bene, forse oggi anche io non riconoscerei immediatamente una macchina fotografica per dagherrotipi…

E riflettendo ulteriormente, passato lo sgomento, ragionai che se oggi chiunque può scattare foto col telefonino in qualunque istante, una volta la macchina fotografica ce l’avevano tanti, ma non tutti. Se la ragazza fosse vissuta 30 anni fa magari sarebbe stata comunque una di quelle persone che non avevano mai aperto una macchina fotografica per montarvi un rollino. Insomma, non tutti sono fotografi (riunendo nel termine professionisti ed amatori). Gli amatori di oggi possono anche usare la pellicola, come me. La maggioranza magari ha una buona reflex digitale. Ma chiunque oggi può scattare una foto col telefono che ha in tasca, senza per questo essere un fotografo. Non era possibile fino a pochi anni fa. Sarà meglio? Sarà peggio? Lascio eventualmente l’argomento ad un post diverso, ma probabilmente è questo che rende “normale” per un giovane non aver mai visto un rollino… E forse non c’è da meravigliarsi, non c’è niente di strano: è che sto invecchiando!

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Spunto di riflessione: Se il nativo digitale emigra, di Michele Smargiassi