I Power PC

Il System 7 di Apple (conosciuto anche con il nome in codice di “Big Bang” (o Copeland), nome che rifletteva i considerevoli cambiamenti apportati al sistema operativo) è stato una delle versioni del Mac OS con maggiori innovazioni rispetto al passato. Sebbene il nucleo del sistema operativo non fosse modificato rispetto alle versioni precedenti, Apple apportò alle funzioni di alto livello un numero elevatissimo di modifiche che cambiarono profondamente l’interazione del sistema operativo con le periferiche ed i programmi. Il System 7 consolidò le precedenti versioni e rese il Mac OS un sistema stabile e completo. Rese la gestione degli indirizzi a 32 bit completa, operazione necessaria per poter utilizzare più memoria. Le precedenti versioni utilizzavano 24 bit per gli indirizzi e i rimanenti come selettori. Il vecchio metodo di indirizzamento era un metodo intelligente con i primi Macintosh che disponevano di una quantità limitata di memoria, ma per gli ultimi Macintosh costituiva una limitazione. Apple invitò gli sviluppatori a seguire la nuova convenzione e dunque a rimuovere il codice che utilizzava la vecchia modalità, visto che non sarebbe stata supportata in futuro.

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L’innovativo System 7 “Copeland” del Mac

Vi furono anche molte modifiche nell’architettura per rendere il SO più coerente e stabile. Apple affermò che il System 7 era solido come una roccia e che era un salto epocale rispetto alle versioni precedenti. Effettivamente il System 7 era un grande passo in avanti anche se molti utenti affermavano che la maggior stabilità era stata accompagnata da una maggior lentezza. I successivi aggiornamenti nel System 7 ridussero il problema della lentezza del SO rendendolo competitivo col System 6.

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I Power Mac erano basati su processori PowerPC prodotti da un consorzio Apple, IMB e Motorola

Nel 1994 vennero lanciati i Power Macintosh basati sui processori RISC PowerPC, sviluppata da un consorzio comprendente Apple, IBM e Motorola, ed il sistema operativo venne gradualmente convertito in codice PowerPC. Questa operazione richiese molto tempo, per via della grande quantità di assembler 68k usato nel codice originale del Mac OS: per permettere un rapido passaggio ai processori RISC, venne sviluppato un nanokernel PowerPC su cui girava il Mac OS tradizionale, che sui primi PowerMac era costituito quasi interamente da codice 68k emulato grazie al Mixed Mode Manager, lo stesso meccanismo che permetteva l’esecuzione trasparente di tutti i vecchi programmi per Mac sui Power Macintosh. La quantità di codice nativo PowerPC nel Mac OS aumentò gradualmente nelle versioni successive, e con essa le prestazioni del sistema.

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Il processore Risc PoerPC

I primi processori basati sulle specifiche PowerPC ricevettero un’accoglienza molto calorosa da parte del mercato. Oltre a IBM e Apple anche il gruppo Motorola dedicato allo sviluppo di computer sviluppo sistemi basati su PowerPC. Microsoft portò Windows NT 4.51 su PowerPC, Sun Microsystems portò Solaris su PowerPC, IBM sviluppò una versione di AIX per PowerPC e pianificò una versione di OS/2 per i processori. Alla metà egli anni 90 i PowerPC erano i più potenti processori disponibili per personal computer.

Lo sviluppo delle nuove architetture su PowerPC comunque non ebbero il successo sperato. I clienti dei sistemi operativi Windows, OS/2 e Solaris vista la scarsità di software per PowerPC ignorarono la piattaforma. Le versioni di OS/2, Solaris e Windows NT vennero dismesse rapidamente e solo i Macintosh completarono la transizione sulle nuove macchine basate su PowerPC. Le prestazioni del PowerPC rispetto agli altri processori erano per Apple più importanti della mancanza di compatibilità con il passato.