Dilemmi digitali – o analogici?

Ogni tanto sfogo su questo mio blog i dilemmi hifi che nascono dopo certe riflessioni. Ovviamente la parola dilemma la scelgo così esagerata apposta per ironizzare sui tarli che spesso aggrediscono le menti degli appassionati hifi, noti come audiofili. Figuriamoci se questi possono davvero essere dei problemi esistenziali! Ben altro ci dovrebbe preoccupare e diventare un dilemma. Quindi concedetemi l’autoironia e veniamo al punto, perché per uno che ha un blog intitolato “I still play vinyl” e che condivide consigli su come regolare al meglio i giradischi Thorens, potrebbe trattarsi di una vera rivoluzione, qualcosa di totale che scuote le fondamenta. Il lato positivo è che mettere in dubbio se stessi e la capacità cambiare idee è contraddirsi è in rata una cosa positiva…

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Il tono della chitarra

Per prima cosa voglio precisare che in questo articolo non voglio insegnare niente a nessuno. Ho semplicemente voglia di mettere per iscritto e condividere alcune cose che ho capito; scrivendole fisso i concetti, li rendo miei e mi chiarisco le idee ulteriormente. In più, riunisco questi concetti in una sola pagina per mia futura memoria. Se poi la condivisione può aiutare qualcun altro, tanto di guadagnato.

Come dico spesso, sono solo uno strimpellatore, non un musicista. Con la chitarra so fare alcune cose anche a livello decente, tanto da poterle eseguire accettabilmente in pubblico. Poi basta che mi guardi leggermente attorno e di chitarristi più bravi di me ce ne è a bizzeffe. Mi difendo, ok?
Se un giorno imparerò a leggere e scrivere la musica, saprò qualcosa in più di teoria musicale, di armonia, ecc. e magari guadagnerò qualcosa suonando o insegnando, forse allora mi definirei timidamente un musicista.

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Riflessioni da una foto…

tumblr_oav00tykwc1vpv2xso1_400Una foto che mi ritrae attorno ai 20 anni, sorridente come raramente appaio nelle foto dell’epoca, felice nel mio elemento, soddisfatto di me stesso. Non lo ero davvero (ma lo sarò mai?), infatti venivo spesso ritratto col muso lungo, come se fossi arrabbiato o se avessi appena passato un guaio. Ma in questa foto sono in una pausa in una sala prove col gruppo in cui suonavo da studente universitario, con mia sorella al basso e altri due amici a batteria e tastiere. Stringo tra le braccia l’oggetto più prezioso della mia vita. Non perché fosse qualcosa di costoso, anzi. Era la mia prima chitarra elettrica, una copia del modello Fender Stratocaster che ho sempre sognato. Me la regalarono i genitori al mio 16 compleanno. Da allora fummo inseparabili. Ecco perché sto così bene in questa foto che per questo mi ha fatto riflettere. Continue reading  

Land of opportunities

Ammetto che essendo cresciuto a fumetti Marvel, musica rock e telefilm USA il mito americano mi ha accompagnato per quasi tutta la vita. Studiare una materia scientifica come la geologia me lo ha anche rafforzato visto che molte delle scoperte fondamentali sono targate Stati Uniti mentre in Italia ben poco si è fatto e ancor meno si sta facendo per argomenti che riguardano il mio campo di laurea. Infatti ho avuto non poche difficoltà ad entrare nel mondo del lavoro come geologo. Mi veniva quindi naturale vedere gli USA come la terra delle opportunità anche in geologia. Solo che oltre ad essere immaturo, non avevo neanche idea di come funzionasse il “sistema” nostrano. Se ne avessi avuto consapevolezza forse non avrei perso delle opportunità che comunque mi si sono presentate ma che ho riconosciuto solo col senno del poi, quando il treno era ormai passato….

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I’m more Shure now…

Se i miei due lettori e mezzo hanno seguito i miei post sulle testine per giradischi, li avranno trovati piuttosto altalenanti. In uno di essi ho ammesso una totale confusione. Ma dei motivi ci sono. Il primo è che avevo cambiato amplificatore integrato, cavi di potenza e stanza d’ascolto in un breve periodo di tempo. Ho perso il controllo sul mio suono complessivo e quindi non ero sicuro di cosa stesse succedendo. I miei pochi lettori sapranno che sono affezionato alle testine Grado e al modo in cui l’azienda è a conduzione familiare nei vecchi leggendari laboratori di Brooklyn, NY. Ma ho avuto qualche sfortuna con i miei stili Grado e ho rotto i due che avevo proprio quando avevo perso il lavoro e non potevo spendere soldi per materiale Hifi. In quel periodo accadde qualcosa che mi fece pensare due volte alla mia marca preferita di fonorivelatori e causò un po’ di confusione in quelli che credevo fossero i miei gusti: trovai una testina Shure su un giradischi rotto. Continue reading  

La mia evoluzione musicale

La Musica è sempre stata fondamentale per me. E’ l’unica forma d’arte che mi prende da dentro e che scuote il mio essere. O almeno è l’unica con cui sono davvero in contatto profondo. Non ho mai creato musica. Forse non mi ritengo all’altezza, forse perché ho sempre l’impressione che quello che verrebbe fuori da me mi piacerebbe comunque meno di quello che ascolto. Suono la chitarra in un gruppo che fa cover di brani rock di vari autori. Fin da bambino cantavo imparando i testi a memoria dalla radio. Il primo che ricordo è Tanto pe’ Canta’ di Nino Manfredi. Non andavo ancora a scuola. Del primo anno di scuola ricordo che mettevo in continuazione il disco Azzurro di Adriano Celentano su una fonovaligia di uno zio. Qualche anno dopo cantavo persino Rumore di Raffaella Carrà. Questo è quanto radio e TV propinavano all’epoca. I miei non erano molto musicali, non ascoltavano niente in particolare. Avevo solo la Hit Parade della radio ed era quasi tutta musica melodica italiana. Quello c’era e quello cantavo. Immediatamente mia sorella, più piccola di due anni, seguì le mie orme.

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